Ho
riflettuto a lungo su questo tema, anche perché in questi anni ho
avuto diversi amici in difficoltà che ho pazientemente ascoltato. Un
amico in modo particolare già dagli anni del seminario era alla
ricerca della sua vocazione, del suo posto nel mondo. Qualche mese fa
l’ho incontrato in un pub, davanti ad una birra. Ha iniziato a
raccontarmi della sua vita: ha trovato lavoro, vive con i suoi
genitori e... Non tanto la “e” finale, ma i tre puntini di
sospensione mi hanno lasciato di sasso.
– “E...
cosa?!”
– “Sono
omosessuale. L’ho detto ai miei genitori e...”
– “Altro?”
– “No,
basta”.
Quella
sera l’ho semplicemente ascoltato e poi ci siamo salutati con un
abbraccio stretto. Nei 7 giorni successivi non esagero se dico che
non ho dormito, ma ogni giorno mi tornava alla mente questo mio amico
che per tanti anni ha nascosto, ha fatto finta di nulla. Eppure prima
o poi la vita ti prende a pugni e ti porta il conto da pagare. E
quasi sempre il prezzo da pagare è molto alto. È il prezzo della
vita stessa, degli anni in seminario alla ricerca di chi era e che
cosa poteva fare.
Ora
vedo in lui un ragazzo di 35 anni che si deve ri-costruire da zero. E
non è facile. Per niente. Ne so qualcosa. Quella sera mi confidava
che gli sarebbe piaciuto trovare un compagno da amare e poi lasciare
fare a Dio.
Una
piccola esperienza che non risponde a nessuna domanda ma ne apre di
nuove. Con le unioni civili approvate credo che si apra alla libertà
di potersi voler bene. Non credo sia peccato, o almeno, non ancora.
Vedrei molte persone che finalmente non si devono nascondere. Resta
il fatto che condivido il pensiero di molti che mantengono la
struttura classica della famiglia, ovvero di un padre e di una madre
che hanno dei figli: questa è la famiglia. Le unioni civili sono
unioni che possono dare spazio ad una coppia. Ad un uomo alla ricerca
di un compagno o una donna alla ricerca di una compagna. Già in
altri Stati molte coppie vivono tranquillamente e non ci sono
particolari problemi.
Mi
piacerebbe vedere non solo questo amico – ma anche tutti gli altri
che vivono una situazione simile alla sua – più sereno, più
felice e magari vivere una vita normale. Senza dire ogni volta
“e...”, ma dando spazio e racconto a quei tre puntini, appunto,
di sospensione.
Nessun commento:
Posta un commento