martedì 12 luglio 2016

Le unioni civili e la libertà di potersi voler bene

Ho riflettuto a lungo su questo tema, anche perché in questi anni ho avuto diversi amici in difficoltà che ho pazientemente ascoltato. Un amico in modo particolare già dagli anni del seminario era alla ricerca della sua vocazione, del suo posto nel mondo. Qualche mese fa l’ho incontrato in un pub, davanti ad una birra. Ha iniziato a raccontarmi della sua vita: ha trovato lavoro, vive con i suoi genitori e... Non tanto la “e” finale, ma i tre puntini di sospensione mi hanno lasciato di sasso.
– “E... cosa?!”
– “Sono omosessuale. L’ho detto ai miei genitori e...”
– “Altro?”
– “No, basta”.
Quella sera l’ho semplicemente ascoltato e poi ci siamo salutati con un abbraccio stretto. Nei 7 giorni successivi non esagero se dico che non ho dormito, ma ogni giorno mi tornava alla mente questo mio amico che per tanti anni ha nascosto, ha fatto finta di nulla. Eppure prima o poi la vita ti prende a pugni e ti porta il conto da pagare. E quasi sempre il prezzo da pagare è molto alto. È il prezzo della vita stessa, degli anni in seminario alla ricerca di chi era e che cosa poteva fare.
Ora vedo in lui un ragazzo di 35 anni che si deve ri-costruire da zero. E non è facile. Per niente. Ne so qualcosa. Quella sera mi confidava che gli sarebbe piaciuto trovare un compagno da amare e poi lasciare fare a Dio.
Una piccola esperienza che non risponde a nessuna domanda ma ne apre di nuove. Con le unioni civili approvate credo che si apra alla libertà di potersi voler bene. Non credo sia peccato, o almeno, non ancora. Vedrei molte persone che finalmente non si devono nascondere. Resta il fatto che condivido il pensiero di molti che mantengono la struttura classica della famiglia, ovvero di un padre e di una madre che hanno dei figli: questa è la famiglia. Le unioni civili sono unioni che possono dare spazio ad una coppia. Ad un uomo alla ricerca di un compagno o una donna alla ricerca di una compagna. Già in altri Stati molte coppie vivono tranquillamente e non ci sono particolari problemi.
Mi piacerebbe vedere non solo questo amico – ma anche tutti gli altri che vivono una situazione simile alla sua – più sereno, più felice e magari vivere una vita normale. Senza dire ogni volta “e...”, ma dando spazio e racconto a quei tre puntini, appunto, di sospensione.


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