In ogni storia d'amore c'è un filo rosso. Rosso sangue, rosso cuore, rosso amore.
E il nuovo libro di D'Avenia è un viaggio per incontrare amati e amanti.
Ci sono diverse coppie che attraverso l'arte, la musica e la letteratura si amano. Ciascuno lo fa a modo suo, fa quello che può, cerca di mare, sbaglia, chiede scusa e poi ritorna ad amare. Sono i racconti che si dipanano in questo libro. Diverse storie che hanno un lieto fine oppure un finale amaro. Tutte le storie giungono lì, al centro del cuore dove si annidano i sentimenti e dove solo l'amore vero risulta credibile e rimane.
Ci aveva abituati così l'autore de "L'arte di essere fragili" spiegando con Leopardi che nulla è perduto nella vita e la nostra fragilità si può trasformare nella nostra forza. Ora ci aiuta a viaggiare e scoprire l'amore con delle storie vere, personaggi veri, nomi di donne e uomini che si amano.
Il viaggio è entusiasmante. Si scoprono diverse figure di donne che prima io non conoscevo. Si fa scoperta di amori e racconti. Probabilmente mi verrà la voglia di prendere fra le mani i classici e i racconti che mi sono perso nella scuola superiore. Mi colpisce già ora il rapporto di Lewis con la sua amata Joy (gioia) con il piccolo ma grande libretto sul dolore per la perdita della sua amata. Oppure il rapporto tra Tolkien e sua moglie, tanto da scrivere sulla sua tomba i nomi dei due personaggi del suo mondo nella terra di mezzo. Beren e Lutien e il loro amore che messo sulla pietra non è solo un racconto ma un filo rosso, appunto, che collega le sue storie, la letteratura con la vita. Un amore eterno che perdura perchè i posteri leggono e seguono la storia di queste due persone che si sono amate e siu maeranno ogni volta che il lettura sarà in loro compagnia. Così quel gomitolo di filo rosso parte da tutte queste storie per arrivare alle nostre storie d'amore. Ciascuno ci mette il nome della sua mata o del suo mato e continua anche lui a srotolare il gomitolo...
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