Il film è interpretato da attori come Toni Servillo e Alessio Boni e diretto interamente dallo scrittore alla prima nel cinema. Magari prossimamente potrebbe avere spazio un mio commento a riguardo.
Carrisi prepara la scena, presenta i personaggi del suo giallo, fa scoprire alcuni indizi e quasi sempre ribalta tutto. Mai risulta essere scontato. È davvero uno scrittore di gialli dove più che il colore caldo del sole rappresenta i suoi romanzi con la nebbia e il colore nero. Entra nei meandri delle menti contorte di alcune persone e riesce a renderle reali. Leggi sulla carta e le persone ti si presentano davanti. Leggi lo spazio e il tempo e Carrisi ti fa proiettare nel tempo, ti fa respirare la nebbia che hai attorno e ti fa provare il terrore e la paura che le persone provano. Anzi fa molto di più, aumenta il dubbio che tutte le persone che incontri nel romanzo potrebbero essere potenzialmente l’assassino.
Ultimamente sta scalando le classifiche con il suo nuovissimo romanzo “l’uomo del labirinto”. Nuovi personaggi ma stesso stile di scrittura. Questa volta ancora più asciutto rispetto alle descrizioni per lasciare spazio alla suspense e ai colpi di scena.
Chi è abituato a leggerlo non si troverà disorientato nel tipo di scrittura. Dal “suggeritore” all’”ipotesi del male” con la presenza di una eroina indimenticabile ai due grandi protagonisti della trilogia con Marcus e Sandra Vega nel “tribunale delle anime”, “il cacciatore del buio” e “il maestro delle ombre”.
Un ultimo romanzo che si discosta da tutti è “la donna dei fiori di carta” con un intreccio tutto suo. Cerca di aprire la mente del lettore a cosa sia uno sguardo più aperto, direi quasi “astratto” e “infinito” su quel tema enorme che è l’amore. Nulla a che fare con tutti gli altri romanzi.
Il consiglio per la lettura è quello di partite dagli ultimi romanzi pubblicati, passare al ciclo di Mila e infine con quello di Marcus e Sandra se la dipendenza di Carrisi non ti fa dormire di notte e ti fa e sempre in attesa di qualcuno di oscuro dietro l’angolo.
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