di Alessia Bonomi
Oggi pomeriggio avevo un colloquio di lavoro. Avendo un'ora e mezza libera ho deciso di fare una sorta di esperimento sociale in merito al mio testo " Impariamo i numeri ". Ho intervistato alcune persone di etá e nazionalitá differenti ed ho potuto constatare che certe persone a prescindere sono contro gli esperimenti sociali di ogni tipo, altre, invece, sono vogliosi di imbattersi in questo genere di cose. A mio malgrado non tutti colgono l'occasione di riflettere su temi basilari che si possono riscontrare quotidianamente e non tutti purtroppo riescono a cogliere il significato di tutto ció.
Prendete il numero tre. Non possiamo separarlo dalla sua natura di dispari in quanto non puó essere allontanato da essa. É destinato ad essere sia numero che dispari che tre. C'é da dire che questo vale per tutti gli altri numeri dispari e similmente per la serie di quelli pari. É dunque giusto chiamare il tre anche dispari ? Anche il cinque é dispari, ma non é il tre. É dunque corretto definire tre dispari quando il tre e il dispari sono un'idea diversa ? Cosí come tra il due ed il quattro ad esempio. Pur non essendo altro che numeri pari non sono lo stesso "pari".É dunque possiamo avere idee contrarie a prescindere, ma anche cose che non sono affatto contrarie l'una all'altra poiché della stessa natura, ma ognuna di esse contiene un'idea contraria all'altra, di cui una sopravvive e l'altra, per forza di cose, deve sopperire: infatti il tre non sará mai disposto a patire, pur continuando ad essere tre, l'idea di diventare pari.Dunque non solamente le idee contrarie non sopportano che una sopravanzi l'altra, bensí anche le altre cose: nessuna sopporta che sopravanzi su di lei l'idea contraria a cui essa partecipa.
alessiabonomi
Nessun commento:
Posta un commento