Era
ormai sera, Giorgio ne aveva avute abbastanza per quel giorno, e al
ritorno si fermo in una località’ vicina, non valeva la pena di
tornare a casa presto, tanto non sarebbe andato avanti con nessun
lavoro, anzi, poteva anche buttare tutto quello chelo aveva impegnato
intere notti per varie settimane.
Ora,
sarebbe dovuto andare a casa solo con l’intento di perdere tempo
cercando di capire cosa erano ste “chat”, quindi tanto valeva
fermarsi a cena in quel locale carino, dove facevano delle deliziose
lasagne al pesto. Una buona bottiglia, e poi a nanna, deciso di
recuperare un poco le ore di sonno perse.
Il
locale era semivuoto, solo un paio di coppiette, probabilmente
fidanzati, che stavano cenando, pregustando già quale sarebbe stato
poi il dolce. Si poteva notare dagli sguardi, da come si parlavano,
da come si muovevano. Fu colto da una strana tristezza, decise di
andarsi a bere il caffè a casa, e si avvio.
Piazzale
Roma, d’inverno è abbastanza sgombro, si vede che i turisti
cominciano a sentire il freddo, e l’umidità aiuta a tenere lontani
per un po’ gli scocciatori.
Sarebbe
durata ancora per poco, mancava solo una settimana a natale, e
mancava solo che mettessero lucine intermittenti sul ponte dei
Sospiri, e a quel punto tutta la città’ sarebbe stata al completo.
GianLuca
era già’ in auto ad aspettare gli altri e li vedeva avvicinarsi,
in genere erano tutti abbastanza puntuali, Maurizio stava scendendo
ora dal battello, mentre Ivan e Annalisa ero vicini all’auto
abbracciati, in cerca di un po’ di calore in quella fredda serata.
<<
Dai ragazzi, salite, Letizia sarà’ sicuramente in ritardo.....>>
Letizia
era sul battello, da casa sua alla terraferma, c’erano circa 10
minuti di strada a piedi, ma non se la sentiva con quel freddo, aveva
preferito per un mezzo più comodo.
Odiava
arrivare in ritardo, le costava sempre un sacco di rimproveri da
parte di tutti, ma non riusciva mai a essere puntuale, ogni volta che
usciva da casa si accorgeva di aver dimenticato qualcosa, anche
quella sera successe, ed, infatti, era già in strada quando si
ricordò di non aver sfamato Birillo, il suo dolcissimo Siamese di
quattro anni.
Se
ne stava lì, seduta in fondo alla barca, con la mente svuotata da
ogni pensiero, si sentiva un poco triste, ma non ne capiva il motivo,
ogni anno a Natale, ricadeva nelle solite crisi, faceva parte della
categoria di persone, che vorrebbero cancellare quel periodo
dell’anno.
<<va
bhe, in fin dei conti sono solo una decina di giorni, poi mi
passerà>> cercava di convincersi che tutto sommato era solo un
breve periodo.
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