<<
Bhe, io, sig., Giacomo sto lavorando a quel famoso progetto inerente
la gestione del teleriscaldamento.. sono quasi alla fine ma mi ci
vorrà ancora un mesetto per verificare che tutto vada bene senza bug
nei listati>>
<<
Giorgio caro....mi sa che resti solo tu>>
<<
Vedi cosa succede quando non si desidera avere uno staff tutto tuo?
Ma preferisci lavorare da solo? Adesso come farai? >>
<<
E no, signori, io proprio non posso, non posso permettermi di mollare
il lavoro inerente i data base della TAG SPA. Lo sapete che devo
consegnare tutto prima di Natale>>
<<
Balle, cazzo, non me ne frega nulla della Tag, vadano da un’altra
parte, molli tutto e te ne occupi tu di sto cazzo di chat>> Le
parole del boss evidenziavano sempre di più la sua origine
montanara, ed ora come si faceva a contraddirlo?
<<
ma io, Giacomo, non so neppure come ci si muove nelle chat room, le
ho sempre odiate, sono tutti dei perditempo quelli che le
frequentano...>>
<<
Signori, la seduta per me è già chiusa, tu Giorgio te ne occuperai,
e voi altri vedete di cosa ha bisogno, tu Ale, passa nel mio ufficio,
ti devo parlare>>
<<Si,
certo, e chissà cosa le vorrà dire...mmhh>> aggiunse a
sottovoce Giorgio, più contrariato per quel fatto che per la grana
che gli avevano affibbiato.
Saluto’
tutti e si eclisso contrariato....sbattendo la porta in faccia a
Betty, che in ogni caso doveva già’ essere al corrente di tutto,
non guardo nemmeno se da lassù si vedeva il sole....quella ormai era
una giornata di nebbia in tutti i sensi.
Venezia
è una città’ fantastica, i suoi palazzi che si affacciano sui
canali, le sue piccole piazze, i suoi vicoli. I numerosi turisti che
la visitano restano incantati dalla sua bellezza. Ma, viverci non è
la stessa cosa; dovrebbero provare i turisti ad andare al lavoro con
il motoscafo, ad indossare stivali di gomma con il vestito da sera, a
fissarsi appuntamento con gli amici in piazza Smarco e poi non
incontrarsi per via della troppa gente che l’affolla....
Letizia
amava Venezia, già. Letizia.
Letizia
era una stupenda donna di 32 anni, lunghi capelli corvini mossi,
magrissima, un viso da bambina caratterizzato da due occhi a mandorla
che denotavano un suo probabile avo asiatico.
Letizia
amava moltissimo la sua città’ e non l’avrebbe abbandonata per
nulla al mondo, quando si sentiva triste amava passeggiare lungo i
canali, si fermava ore sopra Rialto a guardar le barche passare
oppure curiosava qua e là gli artisti che immortalavano su di una
tela le incantevoli bellezze della città’.
Definirla
una ragazza attiva era un eufemismo, amava la vita e amava goderla in
tutte le sue sfumature; una marea di amici intorno e un lavoro
interessante nella bottega del padre. Era bellissimo vederla davanti
a quella piccola fiamma azzurra, soffiando il vetro con quella
cannuccia, le riuscivano bene i gabbiani in volo....
Non
aveva un amore, se ne era sempre voluta star fuori dalle storie
sentimentali impegnative, qualche storiella, ma il principe azzurro
lo stava ancora aspettando, era cosi presa dal godersi la sua
esistenza che probabilmente anche se fosse passato con tanto di
cavallo, non l’avrebbe visto....
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