Erano
anni che Giorgio lavorava nel campo dell'informatica. Fin da piccolo
era sempre stato affascinato da qualsiasi cosa avesse un congegno
elettrico nel suo interno, s’immaginava gli elettroni scorrere nei
dei giocattoli, che nella loro semplicità' costruttiva degli anni
60', riuscivano ad illuminare una lampadina di un aereo, o muovere i
cingoli di un carro armato. Sembrava di vederla, la corrente quando
scorreva sulle rotaie della pista elettrica o del trenino.
Col
tempo, crescendo, la sua passione si rivolse sempre più ai
marchingegni elettronici, complessi ma in ogni modo semplici se
paragonati alle macchine d’oggi… Erano anni che girava nei
mercatini dell'usato alla ricerca di quel ormai famoso gioco del Ping
Pong, che per primo avvicino' gli italiani ai Games.
Con
una punta di nostalgia, gli capitava spesso di pensare al vecchio
commodore64 o al mitico Sinclair, quanti pomeriggi passati davanti ad
una televisione in bianco e nero recuperata in soffitta, sentiva
ancora il caldo emanato delle sue valvole, chi si sarà mangiato il
povero pac man? Saranno riusciti gli alieni dello Space Invaders a
colonizzare la terra?
Quante
giornate, consumate, sognando davanti ad un monitor, mentre gli amici
se ne andavano al lago in compagnia delle loro ragazze… Ormai
all'alba del 20" secolo ogni microprocessore non aveva più
segreti per lui, ogni software era conosciuto come le proprie tasche,
oramai alla soglia dei 30 anni, era ancora là, davanti ad una
macchina. Viveva in un bilocale, ex garçonniere di un suo amico che
ormai aveva messo la testa a posto e si era sistemato, standosene
tranquillo e felice con due pargoli e una moglie deliziosa.
Era
situato appena fuori di un ridente paesino, ed aveva un terrazzo con
una stupenda vista a lago, dove Giorgio si rifugiava nei momenti di
maggior riflessione. Amori non ne aveva avuti molti, e solo uno era
stato davvero importante, ma come tutte le belle cose era finito e
lui portava dentro di se una grande amarezza, che riaffiorava
ciclicamente quando riguardava le foto che la ritraevano nei momenti
felici.
Le
sue giornate passavano uguali tutti i giorni, lavorava a casa propria
per una software house ed era in pratica così immerso nel suo lavoro
che questo lo aiutava a non vivere.
1
Giorgio
quel giorno non se la sentiva proprio di andare in città, lui il suo
lavoro lo svolgeva a casa, ma la sera prima, una telefonata lo aveva
avvisato che doveva presentarsi in sede centrale, per lo studio
inerente un nuovo software a quanto pare pure poco interessante. Quel
martedì, era caratterizzato da un freddo pungente, l’inverno era
ormai alle porte e in quella limpida giornata di sole il lago
rifletteva le cime innevate delle montagne.
<<No,
cavolo, chissà che traffico che trovo. >> questo fu il primo
pensiero di Giorgio quando mise il piede fuori dal letto.
La
sua stanza era ancora impregnata dal fumo delle sue Marlboro, era
andato a dormire tardi la sera precedente, si può affermare che non
ci fosse andato affatto....si era addormentato completamente vestito,
con il portatile, ormai scarico, sul cuscino. Tempo di una doccia, la
barba e un caffè’ ed era già’ in colonna, direzione la città’…
Il Cristal Palace, il grattacielo di Brescia, si stagliava, fiero di
se stesso sopra la città avvolta nella nebbia, tipica della giornate
invernali di cielo sereno.
<<
Chissà se da lassù si vede il sole.....noo cavolo, quel maledetto
ascensore....
Perché
i grandi palazzi non sono forniti anche di scale?>> queste
furono le sue prime impressioni, odiava quel palazzo, e sapeva che
ogni volta che ci entrava poi ne usciva con delle grane da
risolvere...
<<
Ciao Giorgio, come va? >> non ebbe il tempo di mettere il naso
all’interno che subito fu aggredito dalla voce squillante di Betty,
una simpatica ragazza di 20 anni, con il pallino del piercing.
<<
Ciao Betty, tutto bene grazie.>> Betty la trovò, sempre più
strana, chissà in quali altre parti del corpo si era fatta infilare
anelli e orecchini a brillante, visto che già ne aveva tre che le
rovinavano, secondo lui, i lineamenti fini del viso da ragazzina.
<<
Il boss dov’è?>>
<<E’
in riunione, ma ti stanno aspettando, attento, hanno delle novità’,
e non so se ti piaceranno, da come né parlavano...>>
Elisabetta
era una ragazza sveglia, ma un po’ troppo impicciona per i gusti di
Giorgio. La classica segretaria che non si fa mai gli affari suoi..
<<okkei,
avvisali che sto arrivando>>
La
sala riunioni era tutta tappezzata da poster inerenti le pubblicità’
di vari applicativi venduti negli anni, tra i quali ne spiccavano
alcuni in cui Giorgio ne era stato il promotore. Arredamento
abbastanza pesante, che denotava il cattivo gusto del “boss”, una
persona di circa 50 anni, abilissimo nel marketing, ma completamente
all’oscuro in fatto di software e hardware, probabilmente pensava
che un cd ROM fosse in realtà’ un comodo porta tazze, ma nessuno
non aveva mai osato chiedergli cosa ne pensava. L’importante era
vendere, non importa se era impossibile creare il programma
richiesto, prima si stipulava il contratto, poi si pensava alla sua
risoluzione....
In
mezzo alla stanza, un enorme tavolo rettangolare, con lui, Giacomo, a
capotavola.
<<Vieni
Giorgio, ti stavamo aspettando, e sei pure in leggero ritardo>>